martedì 4 maggio 2010

Aprile in Danimarca: La genesi del viaggio seconda parte

Come si puo' descrivere cio' che e' stato il ciclone Danese per noi Ericsoniani di Genova?
Secondo me non si puo' descrivere. Loro sono stati i nostri competitor interni per 4 anni, poi quando avevamo iniziato a capire il loro "way of working", a tirare fuori qualche progetto comune decente ed a collaborare in maniera produttiva all'improvviso li chiudono, cosi in un batter di ciglia.
Dal giorno dopo parte il mega progetto di trasferimento delle competenze.
E' chiaro fin da subito che difficilmente chi entra dentro il progetto potra' esimersi dal passare almeno un giorno in terra Danese.
In famiglia pero' il concetto e' chiaro:
"Io non posso andare via, nemmeno per due giorni, nemmeno per uno, nemmeno per un'ora".
Insomma sono una risorsa indispensabile. Sopratutto mattino e sera quando c'e' da vestirli per andare all'asilo al mattino e la sera per metterli a nanna. Nessun sostituto puo' essere all'altezza. I meccanismi sono rodati. No way direbbero gli Americani.
I miei superiori lo sanno, ed e' soprattutto per questa situazione che mi e' concesso il telelavoro.
Nel progetto pero' ci devo entrare. Siamo solo in 3 o 4 che hanno avuto pesantemente a che fare con il loro software e non si puo' buttare via questa esperienza.
Passiamo dei giorni a cercare attivita' del transfer che possano essere fatte anche a Genova. Ce ne sono in realta' un bel po' ma sparse tra le diverse aeree. Fu cosi che vengo assegnato a due sottogruppi diversi; il gruppo violet ed il gruppo blue.

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