Finalmente siamo seduti. Un po' di relax. Con calma quindi adesso facciamo il check bagagli. No il check bagagli noooo!!!!! Stiamo per partire dai. Allora:
"Trolley Manuel? C'e'. Trolley Denise? C'e'. Trolley Grace? C'e'. Zaino PC ........" dopo 5 minuti "Guanti, cappello e felpa Manuel? Manca. Guanti, cappello e felpa Denise? Manca. Guanti, cappello e felpa Grace? Manca ...." Noooooooooooooooo abbiamo perso i guanti ed i cappelli dei bambini!!!!!!!. Ma come e' possibile, quando li abbiamo tolti? Ma no dai, li avevamo messi nel cestino indumenti insieme alla tua giaccavento quando eravamo al checkin bagagli a mano!. A proposito la tua giaccavento? Noooooooooooo .... non c'e' neanche quella!!! Belin, in Danimarca, senza giaccavento. Come andare a sciare senza gli scarponi o al mare senza costume. Disastro. Tra l'altro tuo marito non te ne avrebbe mai comprata una nuova per un mese.
Era tutto rimasto al checkin dentro una vaschetta.
Questo insegna che la rigidità degli schemi porta le persone a non considerare cio' che per un momento ne esce fuori. Quella vaschetta infatti non era prevista nello schema di trasporto bagagli (intendo io porto questo e ne sono responsabile, tu porti quest'altro e ne sei responsabile ...) e nessuno se ne e' preso cura. Cio' significa che anche in un gruppo dove tutto e' organizzato alla perfezione, e' necessario qualcuno che capisca quando e' arrivato il momento in cui lo schema deve essere superato dall'intuito e che ad un certo punto metta da parte il regolamento e punti dritto al risultato.
Per questo motivo, dopo sommario processo, si e' deciso che la colpa era mia, perche' non mi ero acorto che fosse rimasta ancora una vaschetta con gli indumenti.
E meno male che in una seconda vaschetta c'era pure la mia cintura!!
Avrei lasciato lì pure quella se dopo due passi non mi fossi ritrovato quasi in mutande.
Che bello, non avevo di fianco nessuno.
Avevo si davanti mia suocera, ma contavo sulla sua folle paura dell'aereo e quindi sapevo che difficilmente si sarebbe girata indietro per parlarmi. Si siede di fianco a lei una signora di Bergamo che scopriremo dopo e' 40 anni che fa avanti indietro con la Danimarca perche' va li a vendere trattori. E' la persona piu' adatta per stare vicino a mia suocera. Ha grande esperienza di volo. Mia suocera l'ha gia' fatta alzare almeno 4 volte perche' come al solito, di mattina, e' presa dalla sua passione irrsesistibile per il gabinetto e non poteva farsi sfuggire l'occasione di perlurstrare minuziosamente il cesso dell'aereo.
Nella fase di decollo la signora si gira quattamente e mi si rivolge a bassa voce.
Signora:"Pss, pss ..."
Io:"Che c'e'?"
Signora:"Sua suocera ha paura!!"
Io:"Eh allora?"
Signora:"Non e' che puo tenerle la mano sinistra che io le sto gia' tenendo la destra?"
Io:"Ma si figuri, ho 3 bimbi piccoli ed una moglie e devo star dietro a mia suocera?"
Signora:"Ma io non ho mai visto in 40 anni una con cosi tanta paura!!! Ha visto quante volte e' andata in bagno?"
Io:"Guardi che mia suocera' ha problemi di intestino, l'aereo non c'entra niente!!! Ne fa tanta cosi anche quando e' a casa!!! Soprattutto di mattina"
Quindi, atterrita dal mio linguaggio poco aulico, ma soprattutto dalla notizia che non le prometteva niente di buono per il proseguio del viaggio si e' mestamente girata.
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