Ormai e' tutto pronto. La sera del 24 marzo carico fiducioso nella macchina di mio suocero due delle 5 valige grandi, di cui 4 comprate nuove di pacca per l'occasione. Il tizio del negozio di valige ancora ci benedice perche' anche i miei suoceri se le sono comprate nuove.
Non mi aspetto che i miei suoceri partano la mattina del 25 Marzo, no non ho mai sognato niente del genere. Ma almeno speravo potessero partire secondo i loro standard quando vogliono partire presto: cioe' verso le 14.00.
Succede pero' spesso che l'agitazione possa aggravare la situazione di chi e' normalmente affetto da colite. Potrei raccontare decine di episodi che mi riguardano direttamente, e non manchero' in seguito di dilettare il mio affezionato pubblico su un argomento di sifatta levatura.
Alle 16.30 mi affaccio alla finestra. E' un sussulto.
Mio suocero sta prendendo la macchina e la posteggia davanti al portone.
Per delle persone normali, questo e' il segnale di un'imminente partenza vero?
Infatti. Ho detto per delle persone normali.
Io mi affacciavo ogni cinque minuti sperando di non vedere piu' la macchina, ma lei no. Si ostinava a stare li. Sul marciapiede.
Gia me lo immagino il dialogo tra i due in quel frangente.
Uno afflosciato sul divano che si tiene la testa con le mani davanti agli occhi ripete come un automa le frasi imparate al corso di training autogeno:
"Non ce la faremo mai, non ce la faremo mai, non ce la faremo mai .... Giuseppina ti sbrighi????????"
L'altra che ormai riconosce il gabinetto come propaggine del proprio corpo, gli urla da seduta:
"Non mi agitare se no non smetto!!!!!!"
Insomma piu' uno si agita e piu' ne fa e piu ne fa e piu si agita perche' e' in ritardo.
Alle 18.3o sono ancora li.
Allorche' mio suocero decide di uscire ad aspettare in macchina.
Giusto in tempo per farsi prendere per i fondelli dal nostro comune amico napoletano, padre del fidanzato di mia figlia. Come coglionano bene i napoletani! Sembrano nati per farlo.
Alle 19.00 finalmente partono.
Ho consigliato loro, di evitare la tangenziale di Milano, pensando che ci sarebbero passati durante l'ora di punta, ma di prendere per Piacenza ed arrivare a Bergamo passando da Brescia. Arrivati a Bergamo avrebbero dovuto continuare per Dalmine dove li aspettavano quelli dell'albergo.
Tralasciando le varie fermate agli autogrill perche' evidentemente mia suocera non ha potuto portarsi il cesso in macchina, sono partiti per Bergamo, con una sola indicazione in testa.
"No Milano, No Milano, No Milano, No Milano, No Milano ......"
Io sono al PC, i bambini dormono mia moglie si guarda l'agoniata puntata dei Ris quando ricevo una telefonata per le 21.30 dove speravo mi dicessero.
"Siamo arrivati, tutto Ok, dove ci vediamo domani?".
Sei proprio un'illuso Giangy. E'mia suocera che parla e dice: "Siamo tra Brescia a Bergamo dispersi nella pianura. Vorremmo chiedere informazioni; ma incontriamo solo persone di colore ed ubriachi. Ora c'e' una rotonda. Che facciamo giriamo a destra?".
E di sottofondo:
"Non ce la faremo mai, non ce la faremo mai, non ce la faremo mai ....."
Cosa vuoi rispondere se non "Ma perche caz... siete usciti dall'autostrada?"
Beh la risposta ha anche una certa logica.
Semplicemente poco prima di arrivare a Brescia, anche passando da quella parte iniziano ad indicare Milano.
E loro hanno una sola indicazione:
"No Milano, No Milano, No Milano, No Milano, No Milano ......"
Quindi vedendo l'indicazione si cortocircuitano, si invegendano tra di loro si autoconvincono di aver sbagliato strada.
Quindi che fanno?
Escono e chiedono informazioni.
Forse pensavano che le uscite lombarde fossero come quelle della liguria che magari dopo 100 o 200 metri trovi un cavolo di bar a cui chiedere. Li invece e' tutto capannoni e casolari e ci sono solo persone di colore ed ubriachi.
Per miracolo raggiungono un paesino di nome Rovato e rientrano in autostrada.
Non so come abbiano raggiunto l'albergo ma verso mezzanotte dopo 5 ore di viaggio ce l'hanno fatta. Io posso andare a letto. Il giorno dopo partiamo noi. Partenza prevista alle 5.00.
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